Mediazione familiare


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“UN FILO PER USCIRE DAL LABIRINTO” – Progetto di mediazione familiare

La separazione e il divorzio sono avvenimenti particolarmente diffusi nella nostra società e sono fenomeni che contraddistinguono e caratterizzano sempre più lo sviluppo del sistema famigliare.
Ai cambiamenti sul piano sociale si sono affiancate anche evoluzioni sul piano legislativo, primo fra tutti l’introduzione della legge 898 del 1970 sul divorzio che ha permesso di abbandonare il principio della indissolubilità del matrimonio.

Prima di giungere alla sentenza di divorzio pero la coppia generalmente vive in una condizione di separazione.
La separazione personale dei coniugi viene regolamentata dalle norme del codice civile, dagli articoli 150 e seguenti, dal codice di procedura civile e da una serie di norme speciali.

Il principale compito che la famiglia separata si trova ad affrontare e’ la riorganizzazione delle relazioni familiari a livello coniugale e genitoriale.
La separazione rappresenta sempre un momento di grande crisi familiare che può essere agita nei modi più diversi. Quello che spesso accade pero’ e’ che nella coppia si inneschi un conflitto che inevitabilmente finisce per coinvolgere tutti i membri del nucleo familiare ed in particolare i figli che ne costituiscono la parte più fragile e sensibile.

Per poter gestire il conflitto, che generalmente emerge da una separazione, in maniera cooperativa a livello coniugale la coppia deve elaborare il fallimento del proprio legame.
Questo processo di cambiamento, che passa necessariamente attraverso l’elaborazione di un lutto affettivo e alla rinuncia di un progetto di vita un tempo condiviso, e’ essenziale per compiere ciò che viene definito divorzio psichico.

A livello genitoriale e’ necessario che gli ex coniugi continuino a svolgere i ruoli di padre e madre e a riconoscersi come tali ed è importante che riescano ad instaurare fra loro un rapporto di collaborazione e cooperazione per tutti gli aspetti che riguardano l’esercizio della genitorialità; i figli necessitano di stabilità e continuità nelle loro relazioni affettive, di sentirsi protetti dai loro genitori che devono essere in grado di pensare a tutti in modo costruttivo.

Molto spesso però questo non accade e la battaglia che i coniugi agiscono in tribunale automaticamente si protende nel contesto familiare. Nelle situazioni di separazione conflittuale esiste un conflitto a livello di coppia per il quale la continuità genitoriale viene compromessa. In tali situazioni i figli diventano spesso l’oggetto della contesa o il mezzo di ricatto, armi per ferire l’altro genitore o per far valere la propria supposta superiorità genitoriale.

I figli che vivono la separazione conflittuale dei propri genitori perdono molto spesso il diritto sancito dal codice civile e da carte internazionali (Convenzione di New York,Carta di Nizza, convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori) di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori.

Il Centro Teseo offre alla coppia in fase di separazione o già separata la possibilità di gestire e superare la conflittualità grazie ad una presa in carico globale dove è possibile occuparsi dell’intero nucleo familiare all’interno dello stesso servizio.

Il Centro mette a disposizione delle persone un’ équipe di professionisti diversamente qualificati – assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti e mediatori familiari – e con un’esperienza formata sul campo nella gestione di situazioni altamente conflittuali.

Il Centro è inoltre in grado di fornire uno “spazio neutro“, gestito da personale socio-educativo, per garantire il diritto di visita al genitore non convivente a cui tale diritto è stato negato o che vive un momento di empasse della propria funzione genitoriale.